lunedì 21 ottobre 2013

CHANGES AND CHALLENGES diceva un libro famoso!

... Cambiamenti! il mio blog cambia faccia, graficamente ho cercato di renderlo più "leggero", spero che il nuovo layout vi piaccia, il merito va tutto ad una splendida ragazza siciliana che ha fatto praticamente tutto!
Vi segnalo i suoi blog perchè vale davvero la pena di andarli a visitare:

Mamma che disordine! che trovate qui
Lo consiglio nuovamente a tutte le mamme e non perchè è un blog insolito, un "every day life" di una di noi, che non dà consigli ma ti racconta la vita per quella che è, dà un sacco di spunti a cui ispirarsi e ti fa sentire meno sola, garantito. Unico neo: può dare dipendenza da Pinterest!


Volevo essere Giulietta che trovate qui
Un blog molto raffinato dedicato alla danza, con interviste inedite a personaggi di spicco del settore, personalmente sono molto affascinata da quel mondo e molto affezionata a questo blog perchè è nato pressapoco con il mio e quindi abbiamo iniziato questa avventura insieme.


Per il resto, sul mio blog troverete anche nuove sezioni, via a via sempre più ricche, promesso :-)

martedì 15 ottobre 2013

Ho letto "Scrivo sui Muri" di Francesco Aprile. E voi, leggete ancora “Cinquanta sfumature”?














Ed eccomi finalmente pronta a ripartire alla grande con una intervista al mio poeta contemporaneo preferito. Ho scelto un titolo un po’ provocatorio, perché se leggerete queste poesie ci troverete molta sensualità, passione, inquietudine e nostalgia, un insieme di emozioni talmente vere e immediate che la banale e “preconfezionata” sensualità di certi libri la lascio volentieri sugli scaffali di supermercati e Autogrill.

Francesco, so che stai già lavorando a un nuovo progetto. Ci racconti da dove arriva questo coraggio di scrivere versi nel 2013, un'epoca in cui la lingua italiana scritta subisce ogni giorno, soprattutto tra i giovani, abusi e violenze? 

Essere poeti oggi sembra quasi una forzatura. In primo luogo perché la gente ha, il più delle volte, un'idea sbagliata della poesia e, dunque, del poeta stesso. Nell'immaginario collettivo il poeta è una persona estremamente snob, distaccata dal mondo, oppure il classico intellettuale bizzarro che pone sé stesso su un piedistallo e si diverte a essere incomprensibile. E, invece, il poeta non è che uno scrittore e la poesia non è che una scelta di linguaggio con cui comunicare. Come tutti i linguaggi ha delle sue regole, ma è anche cambiato nel tempo, diventando più attuale. In secondo luogo perché spesso si rifiuta a priori l'idea di leggere poesie, collegandole a quelle che si studiavano a scuola o alle frasi sdolcinate che circolano sul web. È un vero peccato che la maggior parte della gente dichiari che la poesia non è il suo genere, quando, in realtà, spesso non solo non la conosce, ma non legge nemmeno altri generi. É un luogo comune e basta. Se molti giovani iniziassero a conoscere la poesia, forse apprezzerebbero di più la loro stessa lingua. Ed eviterebbero mortificazioni e mutilazioni dell'italiano, come l'uso improprio delle “K”, che se trovano una spiegazione logica nel linguaggio degli sms, non possono essere utilizzate in ogni forma scritta.




Scrivo sui Muri è un libro diverso dai precedenti, unisce aforismi e poesie. Com'è nata l'idea di scriverlo?

Volevo un libro che raccogliesse, oltre alle poesie, anche altre cose che scrivo e che dicono molto di me. L'idea era insolita, ma, si sa, amo sperimentare continuamente e essere totalmente libero. Così ho pensato a un vero e proprio quaderno, dove annotare versi e aforismi. Un po' come mi succede quando viaggio: ho sempre un taccuino su cui annoto frasi e versi, nei momenti più insoliti. Non me ne separo mai. 



Mi piacerebbe molto avere una tua opinione sul mondo dell’editoria oggi, soprattutto in funzione della spasmodica voglia di scrivere che sta contagiando tutti, quasi fosse una terapia.

Scrivere, in effetti, è sempre molto terapeutico e trovo che sia uno strumento utile ad ognuno. Ma il problema è che, molto spesso, la scrittura viene considerata (erroneamente) da molti come un modo facile per raggiungere il successo e popolarità.
Oggi c'è un fenomeno dilagante e preoccupante, quello dell'editoria a pagamento, che vive e specula proprio sul desiderio di molti di avere notorietà e prestigio. Case editrici improvvisate che pubblicano qualsiasi libro su richiesta di denaro, illudendo gli sprovveduti (il più delle volte
giovani autori), promettendo vendite e visibilità che non ci saranno mai. Sono vere e proprie tipografie, pubblicano in cambio di soldi, con cifre decisamente spropositate. Quei libri non solo non hanno alcun valore dal punto di vista editoriale (qualsiasi casa editrice seria non considera nemmeno questo genere di pubblicazione, pertanto è anche controproducente sporcare il proprio nome con simili iniziative), ma non verranno neanche distribuiti. Il risultato è che, se anche tecnicamente il libro può essere ordinato ovunque, essendo dotato di codice ISBN, nella realtà nessuna libreria lo ordinerà in assenza di un distributore. Insomma, è una fregatura sotto tutti i punti di vista. Il vero scrittore scrive per necessità, non si ferma di certo davanti ai molteplici “No” delle case editrici. Scrive e insiste. Prima o poi, se è davvero bravo, troverà un editore che lo pubblicherà. I più grandi autori ci insegnano questo, credere in sé stessi e andare avanti. Il successo facile non è mai auspicabile, soprattutto in questo settore.


Che cosa è per te la poesia? C’è un modo per aiutare i giovani ad avvicinarsi a questo mondo?

Il mio prossimo libro parlerà proprio del mio rapporto con la poesia, è un progetto particolare che sto ultimando e di cui vado molto fiero perché lo considero coraggioso e originale. Tornando alla domanda, non so risponderti. Risulterò scontato nel dire che per me è vita, ma non saprei trovare altra definizione. È qualcosa di inscindibile dalla mia anima, è un istinto, non so se per tutti è così. Forse lo è solo per chi è poeta e non per chi lo fa.
L'unico modo per avvicinare i giovani alla poesia è scrivere poesie che siano belle e attuali. La bellezza, quella vera, non conosce età e i giovani ne sono molto sensibili, perché più puri. E poi promuovere i giovani poeti. I vecchi, fatta eccezione per alcuni, sono noiosi. E spaventano i giovani, perché sanno solo essere tristi e arrabbiati con il mondo. I ragazzi hanno bisogno di sognare, di riscoprire l'amore e la bellezza in un mondo che è sempre più brutto e difficile. Largo ai giovani poeti, allora, che sanno essere più immediati. Se i vecchi, in tutti questi anni, non sono riusciti a conquistare il pubblico più giovane, forse è il caso che ne prendano atto e siano meno polemici, no? 

Qui di seguito tutte le informazioni su quest'opera, grazie Francesco!


http://static.youreporter.it/smart/big/231901.jpg

http://www.edizionigalassiaarte.it/opere/scrivo-sui-muri.html

domenica 6 ottobre 2013

AVREI DOVUTO CAPIRLO!

Sto preparando il prossimo post, una bella intervista al mio poeta contemporaneo preferito ma intanto vi lascio questo bel pensiero che mi rispecchia molto, finalmente ne ho la certezza, perchè finalmente posso dire a quarant'anni e passa che ho imparato ad amare.