Marika è prima di tutto una carissima amica. Poi dipinge, ha lavorato per anni nella pubblicità e nella grafica, insomma una che ha della creatività nell’anima.
Successivamente ha fatto la costumista per la Endemol e la scenografa e oggi è una stilista che ha
soddisfatto il suo sogno, il suo Atelier nel quartiere direi più trendy
di torino sembra staccato da un angolo di Parigi, davvero delizioso. Leggere la sua storia e i suoi inizi è davvero appassionante.
Marika quando hai deciso nei meandri della tua vita creativa che la moda sarebbe stata la tua strada?
Fin
da bambina ho manifestato un'indole creativa e costruttiva nei
confronti di svariate attività creative. Adoravo stare in garage con mio padre ad
osservare come aggiustava le cose o le trasformava... Passavo ore a
vestire la barbie o a costruire pupazzi a grandezza naturale a cui
cambiare il look a seconda degli indumenti finiti nel sacco delle "cose
da dare via".
Intrapresi da subito degli studi di moda con l'Istituto
d'Arte ma feci i conti con la realtà torinese, povera di
opportunità artistiche, soprattutto in una provincia piccola come la mia
(quella pinerolese). Quando tornai a studiare, ormai adulta, mi
mantenevo facendo la barista e anche lì nutrivo la mia creatività con
l'allestimento della vetrina dei panini, che era per me occasione di
grande composizione coloristica e scenografica. Il diploma in grafica
come opzione professionale e la laurea in Scenografia e Costume
all'accademia, come riscatto personale.
Poi, nel 2005, la crisi: la mia
attuale realizzazione professionale è figlia della crisi. Già perchè non
sono mai stata con le mani in mano. Ho cominciato a cucire per
divertimento e perchè non ho mai amato seguire le mode e omologarmi ad
un gusto imposto. Cucivo per me stessa, poi per le amiche, e durante una
vacanza all'isola d'Elba decisi di esporre i miei primi pezzi fra le
bancarelle del lungomare: andarono a ruba. Da lì non mi sono più
fermata. Per rispondere alla tua domanda, io, sinceramente non ho mai
deciso, ho solo seguito il percorso che la vita di volta in volta mi
indicava, con molta elasticità e tenacia.
Ti ispiri a qualcuno in particolare? Che tipo di tessuti ami utilizzare per le tue creazioni?
Mi ispiro a qualcuno per emulazione o per rifiuto, nel senso che ci
sono stilisti che indubbiamente amo e ammiro, come Vivienne Westwood
(genio ineguagliabile), Alexander McQueen, o Unconditional, poi ci sono
linee molto diffuse alle quali non voglio assolutamente somigliare.
La
scelta dei materiali è sempre molto difficileperchè sono attratta da
svariate caratteristiche estetiche ma anche tattili e strutturali,
sicchè amo lavorare il jersey, morbido ed elastico, ma anche la seta,
rigida e impeccabile. Amo le fantasie e le tinte unite, il ton sur ton e
i colori brillanti.
Mi piace dare inedite applicazioni a materiali di
altro uso, come i tessuti dell'arredo impiegati negli accessori (borse,
cinture...) Lavoro con grande passione, mi è impossibile delegare la
realizzazione dei miei pezzi a qualcun altro. Tutto nasce dalle mie mani
e questo crea un grosso dispendio di energie, ma è quello che più mi
piace fare. Per questo definisco i miai abiti "sculture tessili". Io
progetto, plasmo, creo, disfo... e poi ricomincio, ogni volta, senza
ripetermi mai completamente.
Tu sei una stilista emergente, a breve farai anche una sfilata tutta
tua ma a Torino è tutto un pullulare di artisti improvvisati anche nel
tuo campo, non pensi che questo sia un po’ prendere in giro voi addetti
ai lavori?
Ti
ringrazio per avermi definita "emergente" io mi sento piuttosto
"galleggiante" (il chè ai miei occhi di 'sti tempi è già un grandissimo
risultato). La mia prima sfilata avverrrà a giugno, in Torino presso uno
spazio dedicato ad attività sociali e culturali, rivolto agli abitanti
di San Salvario, quartiere poeticamente multietnico, grazie
all'Associazione culturale Art&Joy che mi ha scelta come stilista
ospite della serata "D'Arte e Moda".
Torino, il Piemonte, hanno esportato moltissimi talenti di svariati settori artistici, in passato era davvero molto più difficile trovare campi di applicazione su questo territorio. L'odierno pullulare di creatività è come un coro di voci, che dopo essere state soffocate per anni da un'industria matrigna, finalmente può cantare libero. Non so chi è improvvisato o no, io stessa per chi non mi conosce, potrei essermi improvvisata...Non sono in grado di giudicare, nè credo in un monopolio del talento. La fantasia appartiene a tutti, anche se non tutti poi hanno l'indole o la necessità di farne un mestiere, chi si illude di poterlo fare senza averne le credenziali prende in giro soprattutto sè stesso. E poi l'aspetto più importante per poter crescere in questo mestiere, sono gli estimatori, i clienti, loro non puoi prenderli in giro, senza le persone che amano ciò che fai tutto perde di significato.
Grazie Marika.
ma che creazioni interessanti, ottima segnalazione grazie :)
RispondiEliminama questo atelier è una meraviglia .Ma dove si trova di preciso ??? san salvario è una zona piuttosto ampia ...
RispondiEliminahttp://ilfruttetodelleidee.blogspot.it/
Si trova in via Saluzzo 44, angolo corso marconi, si è splendido :)
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