domenica 8 luglio 2012

Il "Moto ondoso": Francesco Aprile e il suo libro, spopolano sul web.


Copertina di "Moto ondoso" - Galassia Arte -
Francesco, continuo a seguirti e ad innamorarmi ogni volta dei tuoi versi…
"(...) Anche i pensieri
farebbero rumore
a masticar silenzi,

se tu fossi

la metà di
quel che sei."

(Francesco Aprile, "La seconda volta", Moto ondoso, Galassia Arte, pag. 51.)

Lo hanno definito il Leopardi del terzo millennio, Francesco Aprile torna su Metabolè con il suo ultimo libro, “Moto ondoso”, pubblicato da Galassia Arte. Uscito a metà Giugno, a distanza di pochi giorni è già sold out ed è in ristampa.
Francesco, meglio di così… Un’altra impresa titanica che riconferma il tuo successo. Ricordo che anche tu eri quasi stupito da quanto il tuo blog e i tuoi libri fossero letti, pur trattando di poesia. Dimmi: è la poesia ad andare di moda o sei tu che sei bravo?
La poesia non va di moda, basta andare in una qualsiasi libreria per rendersi conto di quanti pochi titoli che trattano poesia ci siano sugli scaffali, soprattutto di autori contemporanei. Non so spiegarmi il perché di questo successo, davvero inaspettato. So che è un'emozione unica, una gratificazione indiscutibile. L'unico tempo che ho lo dedico alla scrittura, lascio agli altri il piacere di formulare teorie a riguardo.
Francesco Aprile

Ti seguo sempre su Facebook, amo il tuo linguaggio tagliente e mai stucchevole. I tuoi status e i tuoi aforismi spesso mi lasciano per un attimo perplessa, poi li rileggo e alla fine ti do sempre ragione. Questo capita con chi sa usare bene le parole. È per questo, secondo te, che i tuoi aforismi riscuotono un così largo consenso tra il pubblico?
Mi piace essere ironico, innanzi tutto con me stesso. Credo che molti apprezzino la mia sincerità, la voglia di dire qualcosa senza la preoccupazione di riscuotere consensi. Il mondo è pieno di persone banali, di frasi fatte, di pensieri che trasudano falsi moralismi. Io dico sempre quello che penso, altrimenti taccio. E questo piace molto alla gente, al di là del fatto che le mie idee possano essere condivise o meno. È una questione di onestà intellettuale e di coerenza.
Immagine di presentazione del suo blog: http://francescoaprile.blogspot.it/

Quanto c’è della tua vita privata nel tuo nuovo libro? 
Tantissimo. Molte poesie le ho scritte dopo aver litigato con la mia compagna, per esempio. Altre, quelle più romantiche, dopo aver fatto pace. Ma non tutto quello che scrivo parla necessariamente della mia vita privata. Ogni poesia è parte di me, senza dubbio, ma mi piace affrontare anche temi che esulano dalla mia esperienza personale.
Il successo del tuo ultimo libro conferma che possiedi tutti gli strumenti per essere un poeta, direi un artista del pensiero e delle parole. Non temi mai che questo dono, questa tua voglia di scrivere possa sfuggirti? Come reagisci, se ti è capitato, alle cosiddette crisi da foglio bianco?
Io scrivo in continuazione, da sempre. Non mi pongo questo problema, se devo essere sincero. Scrivo perché sento che ho qualcosa da dire, dunque se un giorno non dovessi più farlo è perché non ne sentirei l'esigenza. In quel caso potrei sempre pubblicare raccolte su raccolte delle mie poesie più belle nei periodi natalizi.
Alle crisi da foglio bianco reagisco posando la penna. Ho molto rispetto della scrittura, per me è un atto sacro. Se capisco che non tira aria e l'unica cosa che mi viene da scrivere ha la stessa dignità della lista della spesa, a quel punto scrivo quella e vado al supermercato.
Secondo te si può imparare a scrivere poesie?
Si può imparare a scrivere. La poesia è una malattia genetica, è nel DNA e, dunque, non è trasmissibile. Si può imparare ad apprezzarla, quello sì, come tutte le cose belle che spesso, troppo spesso, ci passano accanto senza che ce ne accorgiamo.
Ringrazio Francesco per questa intervista e vi invito a leggere il suo ultimo libro, “Moto ondoso” (Galassia Arte), che mi ha regalato tante emozioni.







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