mercoledì 7 marzo 2012

Francesco Aprile, I poeti scrivono di notte, quelli come lui sempre. (citazione rubata a lui).

Francesco Aprile
Prima ho curiosato qui:
Poi ho letto questo:

Trave rovescia
Vicini, ma di schiena.
Nel freddo di un calore.

Senza guardarsi in faccia,
ché poi dobbiam parlare.

Ci sono. Tu ci sei.
Se dormi me ne accorgo.

Se penso mi correggi.
Due ellissi, un equatore.

E poi gli ho chiesto un’intervista.
Francesco Aprile è un poeta, scrive aforismi e da poco è uscito il suo secondo libro Un attimo di cielo (Aletti, 2011), una raccolta di poesie che sta facendo incetta di critiche positive.  Devo dire che ho conoscenti che si dilettano con i versi e la metrica, quando poi ti scontri con uno così vorresti supplicarli di abdicare e lo dico (scrivo) senza sarcasmo, anzi, con estremo affetto.
Beh cominciamo! 
Francesco i tuoi versi sono, a mio parere, di un’armonia che pare quasi antica e nello stesso tempo di una modernità impressionante, infatti non stonano per nulla né su di un blog, né sui social network, c’è un rapporto che lega il tuo modo di scrivere a questi nuovi modi di comunicare?
FRANCESCO: Ho sempre visto la poesia come un'occasione per potermi esprimere al meglio. Pur studiandola da anni, seguendone complessità ed evoluzione, tra epoche e autori, ho sempre cercato di forgiare un mio linguaggio, evitando forzature espressive e imitando stilemi. Se da una parte è giusto rispettare regole e princìpi di un genere letterario, credo sia naturale e corretto, dall'altra, declinarli al nostro modo di comunicare oggi. Quello mi interessa raggiungere: una musicalità nei versi spontanea e soprattutto attuale, credibile.
Il tuo blog  IL DELIRIO DEL POETA dedicato alle tue opere, ha un grande successo, oltre 20.000 visite mensili, secondo me al giorno d’oggi è praticamente un fenomeno che andrebbe analizzato, te lo aspettavi? Sei riuscito a capire che tipo di pubblico ti è più affezionato?
FRANCESCO: l'idea del blog è nata proprio dalla gente, dal pubblico sempre più vasto che mi seguiva sul web. Non pensavo potesse riscuotere un così grande interesse, in fondo è un blog di poesia, non di moda o musica. L'ho sempre pensato e voluto come un laboratorio virtuale, dove condividere con gli altri le mie emozioni, più che come il classico spazio statico e autocelebrativo. Credo che questo la gente lo abbia sempre percepito e apprezzato. La poesia, come l'arte in genere, è di tutti e per tutti. Ed è straordinario che altre persone possano leggerti e riconoscersi in quello che scrivi. Sono davvero soddisfatto di questo.
Quando hai iniziato a scrivere, e quando la scrittura è diventata anche il tuo lavoro?
FRANCESCO: Ho scritto da sempre, non ricordo un momento particolare in cui ho iniziato. E non ho mai visto la scrittura come un lavoro. Tutto è nato da un susseguirsi di eventi, non c'è mai stato nulla di premeditato, in questo senso. La decisione di pubblicare è nata da quando la gente ha iniziato a interessarsi a me e ai miei scritti. È una soddisfazione innegabile, ma la priorità per me è scrivere. La pubblicazione viene dopo, non è fondamentale.
I tuoi versi mi viene anche da immaginarli cantati, che ne so, anche solo chitarra e voce, mai pensato a delle collaborazioni musicali?
FRANCESCO: Sì, più volte ho immaginato i miei versi all'interno di canzoni. Sarebbe bello poter unire parole e note. Anzi, sai che ti dico? Se c'è qualche musicista interessato, tra i lettori, si faccia pure avanti. Io ci sto!

Ringrazio Francesco e Lara per avermi dato l’opportunità di farmi e farvi conoscere questo talento contemporaneo, spero sia la prima di una lunga serie di interviste che gli farò.

Il suo ultimo libro

4 commenti:

  1. Bellissima intervista. Francesco Aprile forever!
    Massimiliano Gentilini

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  2. Davvero molto interessante. Non lo conoscevo, grazie di aver segnalato un bravo autore.

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